Tra i personaggi più iconici della mitologia slava, Ilya Muromets è un eroe leggendario della tradizione russa, protagonista delle byliny, le antiche epopee popolari. Considerato il più potente dei bogatyri, i cavalieri erranti della Rus’ di Kiev, la sua figura è avvolta nel mito e nel folklore, con racconti che mescolano realtà storica e fantasia.
La sua storia inizia nel piccolo villaggio di Murom, dove una malattia lo avrebbe reso invalido fino ai 30 anni, prima di ricevere una forza sovrumana grazie a un miracolo. Da quel momento, Ilya diventa il difensore della Rus’ di Kiev, combattendo invasori stranieri, mostri leggendari e perfino sfidando l’ingiustizia all’interno della sua stessa patria.
La leggenda di Ilya Muromets non è solo un racconto epico, ma un simbolo della resilienza e del coraggio del popolo slavo. Ancora oggi, la sua figura è celebrata nella letteratura, nell’arte e nella cultura popolare, ispirando film, videogiochi e opere moderne. Ma chi era davvero Ilya Muromets? Quali sono le sue imprese più famose? E perché è ancora oggi un’icona della mitologia russa?
Le origini di Ilya Muromets: un destino segnato dalla sorte

La storia di Ilya Muromets inizia nel piccolo villaggio di Murom, un’antica città della Rus’ di Kiev, da cui prende il nome. Secondo le byliny, le epiche ballate popolari russe, l’eroe nacque con una sorte avversa: paralizzato sin dalla nascita, trascorse i primi 30 anni della sua vita senza poter muovere né braccia né gambe.
L’infanzia e la maledizione della paralisi
Le leggende narrano che Ilya Muromets fosse destinato a una vita di sofferenza, incapace di camminare e quindi impossibilitato a diventare un guerriero come gli altri bogatyri. La sua famiglia, composta da contadini, si prese cura di lui, rassegnata alla sua condizione. Tuttavia, questa fase della sua vita è vista non solo come una prova, ma come una metafora di trasformazione e rinascita, una caratteristica tipica degli eroi della mitologia slava.
Il miracolo: la guarigione e il dono della forza sovrumana
Il destino di Ilya cambiò improvvisamente quando tre misteriosi pellegrini fecero visita alla sua casa. Gli offrirono una pozione o, in altre versioni, gli imposero semplicemente le mani, guarendolo all’istante. Ma il miracolo non si fermò alla semplice guarigione: Ilya acquisì una forza straordinaria, così potente che riusciva a sollevare con facilità alberi secolari e abbattere intere schiere di nemici con un solo colpo.
Secondo alcune varianti della leggenda, gli anziani gli avvertirono di non abusare del dono ricevuto e gli concessero la possibilità di liberarsi temporaneamente della sua forza, scaricandola sul terreno o sulla terraferma. Questo dettaglio rafforza l’idea che Ilya Muromets non fosse solo un guerriero, ma un eroe capace di dominare la propria potenza e usarla con saggezza.
Dalla debolezza alla leggenda
La trasformazione di Ilya Muromets da uomo comune a bogatyr invincibile è uno degli elementi chiave che lo rendono un eroe straordinario nella mitologia russa. Il suo viaggio non è solo fisico, ma anche interiore: da ragazzo malato e fragile diventa il più grande difensore della Rus’ di Kiev, incarnando la forza, il coraggio e la resistenza del popolo slavo.
Ora che ha ottenuto la forza, il prossimo passo per Ilya è trovare un’arma degna di lui e intraprendere il viaggio verso Kiev, dove dimostrerà il suo valore al principe Vladimir il Sole Splendente.
Il viaggio verso Kiev e l’ingresso tra i bogatyri di Vladimir
Dopo aver ricevuto il dono della forza sovrumana, Ilya Muromets sapeva che il suo destino non era quello di restare nel villaggio natale di Murom. Per compiere la sua missione di proteggere la Rus’ di Kiev, doveva mettersi in viaggio verso la corte del principe Vladimir il Sole Splendente, dove si riunivano i più grandi bogatyri, i leggendari cavalieri erranti della mitologia slava.
La scelta del cavallo e la preparazione alla battaglia
Ogni eroe ha bisogno di una cavalcatura degna del suo valore, e Ilya non fece eccezione. Secondo le byliny, visitò una stalla per scegliere il suo destriero, ma scartò tutti i cavalli giovani e vigorosi. Invece, scelse un vecchio cavallo trascurato e malandato, che però nascondeva una forza straordinaria. Una volta nutrito e curato, il cavallo si trasformò in una bestia possente e veloce, capace di affrontare le distanze più impervie e resistere alle battaglie più feroci.
Dopo aver trovato il suo destriero, Ilya si equipaggiò con un’armatura possente e una spada forgiata dai migliori fabbri della Rus’. Ora era pronto per partire.
L’incontro con Solovey Razboinik: la prima impresa eroica
Durante il viaggio verso Kiev, Ilya Muromets si imbatté in uno dei criminali più temuti della Rus’: Solovey Razboinik, il “Brigante Usignolo”. Nonostante il nome poetico, Solovey non era un uomo comune: si diceva che avesse la capacità di emettere un fischio così potente da far crollare alberi e uccidere uomini all’istante.
- Il brigante viveva con la sua banda in una foresta oscura e attaccava chiunque osasse attraversarla.
- Quando Ilya giunse nei suoi territori, Solovey tentò di fermarlo con il suo terrificante fischio, ma il bogatyr non si fece intimidire.
- Con un solo colpo della sua freccia, Ilya abbatté il brigante e lo catturò vivo, legandolo al suo cavallo e portandolo con sé verso Kiev.
Questa impresa segnò il primo vero riconoscimento di Ilya come eroe. Nessuno prima di lui era riuscito a sconfiggere Solovey Razboinik, e la sua vittoria dimostrò che non era solo forte, ma anche coraggioso e giusto.
L’ingresso trionfale alla corte di Vladimir il Sole Splendente
Quando Ilya Muromets arrivò a Kiev, la sua reputazione lo aveva già preceduto. Alla corte del principe Vladimir il Sole Splendente, dove si riunivano i più grandi guerrieri della Rus’, la sua presenza non passò inosservata.
- Per provare il suo valore, Ilya presentò Solovey Razboinik come prigioniero, dimostrando di aver sconfitto una delle più grandi minacce del regno.
- Durante un banchetto, il principe lo sfidò a dimostrare la sua forza, e Ilya abbatté con un solo colpo un gruppo di guerrieri che lo mettevano alla prova.
- Impressionato dalle sue capacità, Vladimir lo accolse tra i bogatyri e lo nominò difensore ufficiale della Rus’.
Ora che Ilya Muromets faceva parte dei bogatyri, la sua missione era chiara: proteggere il regno da nemici esterni e creature sovrannaturali. Ma nuove sfide lo attendevano, tra cui battaglie contro eserciti invasori, scontri con mostri leggendari e perfino il tradimento da parte della sua stessa gente.
Le imprese eroiche di Ilya Muromets
Dopo essere stato accolto tra i bogatyri di Vladimir il Sole Splendente, Ilya Muromets divenne il più grande difensore della Rus’ di Kiev. Le sue imprese si tramandano nelle byliny, i poemi epici della tradizione slava, raccontando le sue battaglie contro eserciti invasori, mostri leggendari e traditori interni.
La difesa della Rus’ dalle minacce esterne
Ilya Muromets non era solo un eroe individuale, ma anche un baluardo contro le invasioni straniere. Le cronache leggendarie narrano le sue battaglie contro le orde di nomadi pagani, che attaccavano la Rus’ con la speranza di conquistarne le terre.
- In uno degli scontri più celebri, Ilya affrontò Idolishche Pogany, un demone che guidava un’armata di invasori. Con la sua forza sovrumana, il bogatyr abbatté il mostro e disperse l’esercito, salvando Kiev dalla distruzione.
- Altri racconti lo vedono combattere contro i Kumani, i Pecheneg e i Tatari, respingendoli con la sua spada e la sua astuzia.
- In un’epica battaglia, Ilya Muromets affrontò da solo un intero esercito, abbattendo centinaia di nemici e costringendoli alla ritirata.
Queste imprese contribuirono a rendere Ilya il simbolo della resistenza slava, un eroe in grado di proteggere il suo popolo anche contro avversità apparentemente insormontabili.
Lo scontro con mostri e creature leggendarie
Oltre ai nemici umani, Ilya Muromets dovette affrontare creature sovrannaturali che minacciavano la Rus’.
- Zmey Gorynych, il drago a tre teste del folklore slavo, era una delle bestie più temute. In alcune versioni della leggenda, Ilya riuscì a sconfiggerlo, liberando intere città dalla sua minaccia.
- Idolishche, un demone gigantesco con il corpo ricoperto di ferro, tentò di conquistare la Rus’, ma Ilya lo affrontò e lo abbatté con un colpo devastante.
- Koschei l’Immortale, uno degli antagonisti più temibili della mitologia russa, appare in alcune varianti come un avversario di Ilya, sebbene non sia il suo nemico principale.
Il tradimento e l’esilio
Nonostante le sue imprese eroiche, la leggenda di Ilya Muromets non è solo una storia di vittorie. Alcuni racconti narrano che fu tradito dallo stesso principe Vladimir e imprigionato ingiustamente.
- Il motivo del tradimento varia: in alcune versioni, i cortigiani di Vladimir erano invidiosi del suo potere e lo convinsero che Ilya fosse un pericolo.
- In altre versioni, il principe temeva che Ilya fosse diventato troppo forte e potesse minacciare il suo dominio.
- Dopo anni di prigionia, Kiev venne nuovamente attaccata e Vladimir, senza alternative, dovette liberare Ilya per chiedergli aiuto.
Nonostante il torto subito, Ilya rimase fedele alla Rus’ e combatté ancora una volta per difendere la sua patria. Il suo perdono e il suo ritorno in battaglia lo resero non solo un guerriero, ma anche un simbolo di lealtà e giustizia.
Morte e leggenda: il culto di Ilya Muromets
Dopo una vita di imprese eroiche e battaglie epiche, il destino di Ilya Muromets rimane avvolto nel mistero. A differenza di molti altri bogatyri della mitologia slava, la sua leggenda non si conclude con una morte gloriosa in battaglia, ma con un finale aperto che ha dato origine a diverse interpretazioni.
Come morì Ilya Muromets? Le versioni della leggenda
Esistono più versioni sulla fine di Ilya Muromets, ciascuna con significati profondi legati alla cultura e alla spiritualità slava.
- Il sacrificio eroico: in alcune byliny, Ilya Muromets morì difendendo Kiev da un’ultima, devastante invasione. Pur essendo ormai anziano, si batté con il coraggio di sempre, ma alla fine cadde sul campo di battaglia, simbolo di sacrificio per la sua terra.
- La trasformazione in monaco: una versione alternativa racconta che, dopo anni di guerre e tradimenti, Ilya si ritirò in un monastero, dedicando gli ultimi anni della sua vita alla meditazione e alla preghiera. Questa interpretazione lo collega alle profonde radici cristiane della Rus’ e lo rende un eroe non solo di forza, ma anche di spiritualità.
- La santificazione e il culto delle reliquie: secondo alcune fonti storiche, le reliquie di Ilya Muromets si trovano nel Monastero delle Grotte di Kiev (Kiev-Pechersk Lavra), dove il suo corpo sarebbe rimasto incorrotto. Questo ha portato alla sua canonizzazione da parte della Chiesa ortodossa russa, che lo venera come San Ilya Muromets, protettore dei guerrieri e dei viandanti.
Il culto di Ilya Muromets nella cultura russa
Nonostante sia un personaggio mitologico, Ilya Muromets è stato trasformato in una figura quasi storica e religiosa.
- Nel folklore: continua a essere il protagonista delle byliny, le ballate epiche tramandate oralmente per secoli.
- Nella religione: venerato come santo, è spesso raffigurato nelle icone ortodosse, con l’armatura di bogatyr e un’aura divina.
- Nell’arte e nella letteratura: è stato rappresentato in numerosi dipinti, poesie e romanzi dedicati alla glorificazione degli eroi russi.
Le reliquie e il mistero del corpo incorrotto
Uno degli aspetti più affascinanti del culto di Ilya Muromets riguarda il suo presunto corpo incorrotto, conservato nel Monastero delle Grotte di Kiev.
- Studi recenti hanno confermato che il corpo appartiene a un uomo vissuto tra il XII e il XIII secolo, periodo compatibile con la leggenda di Ilya.
- Le analisi sui resti mostrano segni di gravi ferite da battaglia, compatibili con il racconto della sua morte eroica.
- Questo ha alimentato la convinzione che Ilya non sia solo un personaggio mitologico, ma che possa essere ispirato a una figura storica realmente esistita.
Ilya Muromets: da mito a simbolo nazionale
Nel corso dei secoli, la figura di Ilya Muromets è stata adattata e reinterpretata per scopi culturali e politici.
- Nell’era sovietica, fu utilizzato come simbolo dell’eroismo del popolo russo, un esempio di forza e resistenza contro le invasioni straniere.
- Nel XXI secolo, la sua immagine continua a essere sfruttata nei media, nei videogiochi e nei film, consolidando il suo status di archetipo dell’eroe slavo.
Oggi, Ilya Muromets non è solo un personaggio mitologico, ma un simbolo di potere, giustizia e sacrificio, che continua a ispirare il popolo russo e slavo.
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