Nella ricca e complessa mitologia norrena, Jörmungandr, conosciuto anche come il Serpente del Mondo, rappresenta una figura iconica e potente. Figlio di Loki, il dio degli inganni, e della gigantessa Angrboða, Jörmungandr è uno dei tre mostruosi figli della coppia, insieme a Fenrir, il lupo colossale, e Hel, la dea degli inferi. La sua immagine è strettamente legata al concetto di caos e distruzione, ma anche all’equilibrio ciclico dell’universo.
L’origine e il ruolo nel cosmo

Secondo le leggende, Jörmungandr fu gettato nell’oceano da Odino, il capo degli dèi, che temeva il potere che il serpente poteva esercitare. La sua espulsione non ridusse la sua influenza: crebbe a dismisura fino a circondare l’intero mondo, tanto che la sua coda si chiude sulla sua bocca, formando un anello perfetto. Questo atto simbolizza l’unità e l’eternità, un ciclo infinito che è fondamentale nella cosmologia norrena.
Jörmungandr è una figura ambivalente. Da un lato, rappresenta il caos, una minaccia costante per gli dèi e per il mondo. Dall’altro lato, il suo stato di equilibrio, con la coda che si morde, lo rende un elemento necessario per mantenere l’ordine cosmico.
Il Ragnarok e il destino di Jörmungandr

La storia di Jörmungandr culmina nel Ragnarok, l’apocalisse della mitologia norrena. Durante questo evento, il Serpente del Mondo emerge dal mare, scatenando tempeste e inondazioni. È destinato a combattere contro Thor, il dio del tuono. La loro battaglia è epica e mortale: Thor riesce a sconfiggere Jörmungandr con il suo potente martello Mjölnir, ma non senza conseguenze. Dopo aver ucciso il serpente, Thor compie nove passi prima di soccombere al veleno letale di Jörmungandr.
Questo scontro non è solo un momento di distruzione, ma anche una metafora del sacrificio necessario per il rinnovamento. Il Ragnarok, infatti, non segna la fine definitiva, ma l’inizio di un nuovo ciclo.
Simbolismo e influenza culturale
Jörmungandr è carico di significati simbolici. La sua figura racchiude concetti come il ciclo della vita e della morte, l’equilibrio tra ordine e caos, e la forza inarrestabile della natura. Il suo mito ha ispirato numerose opere letterarie, artistiche e popolari, dall’arte medievale alle moderne rappresentazioni nei videogiochi e nei film.
Il serpente è anche un simbolo universale, presente in altre culture con significati simili. La sua immagine che si morde la coda, nota come Ouroboros, è diventata un simbolo di eternità e rinnovamento in molte tradizioni.
Jörmungandr non è solo una creatura mostruosa nella mitologia norrena, ma un elemento essenziale nella narrazione cosmologica dei popoli nordici. Attraverso la sua storia, ci ricorda la dualità della vita: ordine e caos, distruzione e rinascita, sono forze inseparabili che modellano l’universo. La sua leggenda continua a vivere, affascinando e ispirando generazioni con la sua profondità simbolica e narrativa.
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