Tra le divinità più affascinanti e misteriose dell’antico Egitto, Anubi occupa un posto di rilievo nel pantheon egizio come dio della morte, della mummificazione e dell’oltretomba. Con la sua iconica testa di sciacallo e il corpo umano, Anubi era il protettore delle tombe e il giudice delle anime, svolgendo un ruolo fondamentale nel rito funerario egizio.
Il suo culto risale alle epoche più antiche della civiltà egizia, quando la figura del sciacallo nero era associata ai cimiteri, poiché questi animali erano spesso visti aggirarsi intorno alle necropoli. Il legame tra Anubi e l’aldilà è profondamente radicato nella credenza che solo attraverso un’adeguata preparazione del corpo e dell’anima si potesse accedere alla vita dopo la morte.
Oltre a essere il guardiano delle tombe, Anubi è noto per la “pesatura del cuore” (Psicostasia), un passaggio cruciale del Libro dei Morti in cui il cuore del defunto veniva pesato sulla bilancia di Maat contro la piuma della verità. Se il cuore risultava puro, l’anima poteva accedere al regno di Osiride, altrimenti veniva divorata da Ammit, il mostro dell’oltretomba.
Ma chi era davvero Anubi? Qual è la sua storia, il significato del suo culto e la sua influenza sulle credenze funerarie egizie?
Origine e Iconografia di Anubi: Il Dio Sciacallo della Mitologia Egizia
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Le Origini di Anubi nella Mitologia Egizia
Il culto di Anubi risale ai primi periodi della civiltà egizia, trovando le sue radici già nell’epoca predinastica (circa 3100 a.C.). Inizialmente, era venerato come la principale divinità funeraria, un ruolo che successivamente venne assorbito da Osiride, il dio della resurrezione. Tuttavia, Anubi continuò a svolgere un ruolo fondamentale nei riti funebri e nell’accompagnare le anime nell’aldilà.
Nel Medio Regno, il mito di Osiride e Seth portò a una ridefinizione della genealogia di Anubi. Secondo alcuni racconti, Anubi era figlio della dea Nefti e di Osiride, concepito in segreto per sfuggire alla furia di Seth. In altre versioni, veniva considerato il figlio di Ra, sottolineando il suo legame con la protezione e la giustizia divina.
Iconografia di Anubi: Perché è Rappresentato con la Testa di Sciacallo?
L’immagine di Anubi è tra le più riconoscibili della mitologia egizia. Viene raffigurato con il corpo umano e la testa di uno sciacallo nero, un animale strettamente associato alla morte e alla protezione delle tombe. Il colore nero non rappresentava solo il lutto, ma anche la fertilità e la rigenerazione, simboleggiando il concetto di rinascita legato alla mummificazione.
Le principali raffigurazioni di Anubi nella mitologia egizia includono:
- Anubi in piedi con lo scettro was, simbolo di potere e dominio sulle forze dell’aldilà.
- Anubi accovacciato come un vero sciacallo sopra una tomba, a protezione del defunto.
- Anubi durante il rito della pesatura del cuore, con la bilancia di Maat.
Molti sarcofagi e tombe egizie presentano dipinti o statue di Anubi come guardiano dell’aldilà, un segno della sua importanza nel garantire la sicurezza delle anime nel loro viaggio post-mortem.
Il Significato Simbolico di Anubi e il Suo Legame con l’Oltretomba
L’associazione tra Anubi e la mummificazione lo rendeva una figura chiave nei rituali funebri. I sacerdoti che eseguivano la mummificazione spesso indossavano maschere di sciacallo, a simboleggiare l’intervento divino del dio nel processo di conservazione del corpo.
Nel contesto religioso, Anubi rappresentava la transizione tra la vita e la morte, assicurando che il defunto fosse purificato e preparato per affrontare il giudizio divino. Il suo ruolo non era solo di guida, ma anche di protettore delle anime, impedendo che gli spiriti maligni disturbassero il viaggio del defunto verso il regno di Osiride.
Il Ruolo di Anubi nell’Oltretomba: Protettore delle Anime e Giudice dei Defunti
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Anubi, il Protettore delle Tombe e dei Defunti
Nella mitologia egizia, Anubi era il dio protettore delle necropoli e il guardiano delle tombe. La sua figura era particolarmente venerata nei siti funerari, dove si credeva che proteggesse i defunti dagli spiriti maligni e dai profanatori. I sacerdoti incaricati dei riti funerari egizi invocavano Anubi per garantire che il corpo del defunto fosse adeguatamente mummificato e preservato, permettendo così il passaggio sicuro nell’aldilà.
Gli egizi credevano che le anime potessero subire attacchi da entità maligne durante il loro viaggio nell’Duat, il regno dei morti. Anubi fungeva da guida, accompagnando il defunto lungo il percorso e assicurandosi che nessun ostacolo impedisse il passaggio verso il giudizio divino.
Il Ruolo di Anubi nella Mummificazione
Uno dei compiti principali di Anubi era la supervisione del processo di mummificazione. Era conosciuto come il “Signore della Terra Sacra”, un titolo che lo identificava come il dio preposto alla conservazione dei corpi. Il rito della mummificazione prevedeva diverse fasi, tra cui:
- L’imbalsamazione del corpo, con l’uso di resine e oli sacri.
- L’estrazione degli organi interni, riposti nei vasi canopi sotto la protezione di altre divinità funerarie.
- L’avvolgimento del corpo nelle bende, con preghiere e formule magiche per garantire il passaggio sicuro nell’aldilà.
I sacerdoti, nel corso della cerimonia, indossavano spesso maschere raffiguranti Anubi, a simboleggiare il suo intervento diretto nella preparazione del corpo. Questo rito era fondamentale affinché l’anima del defunto potesse riconoscere il proprio corpo e vivere per l’eternità.
La Pesatura del Cuore: Il Giudizio delle Anime
Uno degli aspetti più noti del culto di Anubi è il suo ruolo nella Pesatura del Cuore, conosciuta anche come Psicostasia. Questo rito, descritto nel Libro dei Morti, era essenziale per determinare se un’anima fosse degna di entrare nel regno di Osiride o se dovesse essere condannata alla distruzione.
Il processo avveniva davanti alla bilancia di Maat, la dea della giustizia e della verità. Ecco come si svolgeva:
- Anubi prelevava il cuore del defunto e lo poneva su un piatto della bilancia.
- Nell’altro piatto veniva posata la piuma di Maat, simbolo della giustizia e dell’equilibrio universale.
- Se il cuore risultava più leggero della piuma, l’anima poteva accedere ai Campi di Iaru, una sorta di paradiso egizio.
- Se il cuore era più pesante, perché appesantito da peccati e cattive azioni, veniva divorato da Ammit, il mostro con testa di coccodrillo, corpo di leone e zampe di ippopotamo.
In questo giudizio, Anubi non solo pesava il cuore, ma aveva anche il compito di assicurarsi che la bilancia funzionasse correttamente, garantendo un verdetto giusto e imparziale.
Anubi e il Regno dei Morti
Nonostante il suo ruolo chiave nella pesatura delle anime, Anubi non governava direttamente l’oltretomba. Questo compito spettava a Osiride, che divenne il sovrano del regno dei morti. Tuttavia, Anubi rimase una figura essenziale nella transizione dell’anima:
- Accoglieva i defunti e li preparava per il giudizio.
- Proteggeva le tombe e impediva che spiriti maligni disturbassero i morti.
- Supervisava i riti funerari, assicurando che il passaggio nell’aldilà avvenisse senza intoppi.
Questa funzione lo rese una divinità estremamente popolare tra gli egizi, tanto da essere raffigurato in innumerevoli tombe e papiri funerari. Il suo culto restò attivo anche quando Osiride assunse il ruolo di divinità principale dell’aldilà.
Anubi e le Altre Divinità Egizie: Rapporti e Gerarchia nell’Oltretomba
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Anubi e Osiride: Dal Signore dei Morti al Giudice Supremo
In origine, Anubi era la principale divinità funeraria dell’Antico Egitto, responsabile della protezione dei defunti e del loro passaggio nell’oltretomba. Tuttavia, con la diffusione del culto di Osiride, il suo ruolo subì un’evoluzione: Osiride divenne il sovrano dell’aldilà, mentre Anubi assunse il compito di guida delle anime e protettore dei riti funebri.
Secondo la mitologia egizia, dopo che Seth uccise Osiride, fu proprio Anubi a imbalsamarne il corpo, eseguendo il primo rito di mummificazione della storia sacra. Questo legame consolidò il suo ruolo di dio della mummificazione e lo rese un alleato fondamentale di Osiride. Con il tempo, il potere di Anubi come sovrano dell’oltretomba si ridusse, ma il suo ruolo rimase cruciale nel giudizio dei morti, assistendo Osiride durante la pesatura del cuore.
Anubi e Thot: La Giustizia nell’Aldilà
Durante la Psicostasia, Anubi non agiva da solo: accanto a lui vi era Thot, il dio della saggezza e della scrittura. Mentre Anubi pesava il cuore del defunto, Thot registrava l’esito del giudizio, trascrivendo se l’anima fosse degna di accedere ai Campi di Iaru o destinata a essere divorata da Ammit.
Thot e Anubi rappresentavano due aspetti complementari della giustizia nell’oltretomba:
- Anubi eseguiva la prova della bilancia, garantendo che il giudizio fosse equo.
- Thot fungeva da scriba, certificando l’esito e riferendolo a Osiride.
Questa collaborazione tra le due divinità rafforzava il concetto egizio di Ma’at, ovvero l’ordine cosmico e la verità universale.
Anubi e Seth: Due Facce della Morte?
Un’altra figura mitologica spesso associata ad Anubi è Seth, il dio del caos e della distruzione. Sebbene Seth fosse considerato una divinità negativa in molte storie, in alcune versioni del mito egizio veniva visto anche come un protettore del sole Ra e un combattente contro il caos.
Il rapporto tra Anubi e Seth è complesso:
- Anubi era associato alla morte, ma come guida e protettore.
- Seth incarnava la violenza e la distruzione, spesso legata alla morte prematura.
In alcune versioni del mito, Seth tentò di uccidere il piccolo Anubi quando era ancora un neonato, temendo il suo potere. In altre storie, Anubi riuscì addirittura a sconfiggere Seth in combattimento, riaffermando il suo ruolo di protettore della giustizia e dell’ordine cosmico.
Il Declino del Culto di Anubi nell’Antico Egitto
Con il passare dei secoli, il culto di Osiride divenne sempre più dominante, riducendo l’importanza di Anubi nelle pratiche religiose. Nel Nuovo Regno, Osiride veniva visto come il principale giudice dei morti, mentre Anubi fu relegato a un ruolo secondario come guardiano dell’oltretomba e assistente del giudizio delle anime.
Nonostante ciò, il culto di Anubi non scomparve mai completamente. La sua immagine continuò a essere utilizzata nei sarcofagi, nelle tombe e nei papiri funerari, segno della sua persistente importanza nelle credenze egizie.
Il Culto e la Simbologia di Anubi: Il Dio Sciacallo nell’Antico Egitto
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Centri di Culto e Templi di Anubi
Sebbene il culto di Anubi fosse diffuso in tutto l’Egitto, uno dei centri principali a lui dedicati era Cynopolis, oggi identificata con l’odierna El-Qeis. Il nome della città significa “Città del Cane” o “Città dello Sciacallo”, in riferimento alla figura iconica di Anubi come guardiano delle necropoli.
A differenza di Osiride, che aveva imponenti templi dedicati al suo culto, Anubi era venerato soprattutto nelle necropoli e nelle tombe, dove statue e affreschi lo rappresentavano mentre proteggeva i defunti. Le cerimonie funebri egizie erano spesso accompagnate da invocazioni ad Anubi, affinché guidasse il defunto in sicurezza nell’oltretomba.
Le principali aree di culto di Anubi includevano:
- Cynopolis (Alto Egitto): principale centro di venerazione di Anubi.
- Saqqara e Giza: necropoli dove sono stati ritrovati numerosi sarcofagi decorati con l’immagine di Anubi.
- Tebe: città dove il suo culto rimase attivo anche durante il dominio di Osiride.
Il Simbolismo di Anubi: Perché Era Associato allo Sciacallo?
L’iconografia di Anubi con testa di sciacallo non era casuale. Gli egizi osservarono che questi animali si aggiravano frequentemente intorno ai cimiteri, scavando nelle tombe poco profonde per nutrirsi dei resti umani. Per evitare che i defunti venissero profanati, gli egizi trasformarono lo sciacallo in un guardiano sacro, assegnandogli il compito di proteggere le tombe e guidare le anime nell’aldilà.
Oltre alla sua forma animale, il colore nero del suo corpo aveva un significato simbolico molto potente. Il nero non rappresentava la morte, come si potrebbe pensare, ma la rinascita e la fertilità. Il limo del Nilo, essenziale per l’agricoltura egizia, era di colore scuro, perciò il nero divenne il simbolo della rigenerazione e della vita eterna, concetti strettamente legati alla funzione di Anubi come protettore dell’anima nel viaggio dopo la morte.
Gli Oggetti e i Simboli Associati a Anubi
Anubi era rappresentato con diversi simboli sacri, ognuno con un significato specifico:
- Lo Scettro Was: emblema del potere divino e dell’autorità sulle anime.
- L’Ankh: simbolo della vita eterna, spesso presente nelle raffigurazioni del dio.
- Il Papiro del Libro dei Morti: Anubi compare frequentemente mentre pesa il cuore del defunto nella bilancia di Maat.
- Il Vaso Canopo: contenitore utilizzato nella mummificazione, protetto dalle divinità funerarie.
Anubi e i Riti Funebri Egizi
Nei funerali, Anubi veniva invocato affinché garantisse una sepoltura sicura e protegresse il corpo del defunto. I sacerdoti che si occupavano della mummificazione si travestivano con maschere da sciacallo durante le cerimonie, simulando l’intervento diretto di Anubi nel rito.
Il rito dell’”Apertura della Bocca”, una delle cerimonie più importanti nei funerali egizi, era spesso svolto sotto la protezione di Anubi. Questo rito serviva a restituire al defunto l’uso dei sensi nell’aldilà, permettendogli di parlare, respirare e mangiare nel regno di Osiride.
Un altro rito fondamentale era il “rito della purificazione”, in cui il corpo veniva lavato con acqua sacra per eliminare ogni impurità prima della mummificazione. Anche in questo contesto, Anubi era invocato come protettore della transizione tra il mondo terreno e l’aldilà.
Il Culto di Anubi nell’Epoca Greco-Romana
Durante il periodo ellenistico e romano, il culto di Anubi si mescolò con quello di Hermes, generando la figura sincretica di Hermanubis. Questa fusione rifletteva l’importanza di entrambi gli dei come guide delle anime, con Hermes che svolgeva un ruolo simile nella mitologia greca.
In epoca romana, Anubi venne associato anche ai misteri isiaci, e il suo culto si diffuse in diverse province dell’impero, tra cui l’Italia. Alcuni templi dedicati a Iside includevano raffigurazioni di Anubi, a testimonianza della persistenza della sua figura anche fuori dall’Egitto.
Anubi nella Cultura Moderna: Dal Mito alla Pop Culture
L’Eredità di Anubi nella Storia e nell’Arte
Nonostante il declino del suo culto con l’avvento del cristianesimo e la fine della religione egizia, Anubi è rimasto una delle divinità più iconiche dell’antico Egitto. La sua immagine continua a essere riconoscibile in tutto il mondo grazie ai numerosi affreschi, statue e manufatti funerari ritrovati nelle tombe egizie.
Anche l’interesse per la storia egizia ha mantenuto viva la figura di Anubi. Gli archeologi, a partire dall’epoca delle grandi spedizioni napoleoniche fino alle scoperte di Howard Carter, hanno riportato alla luce numerosi reperti raffiguranti il dio sciacallo. La tomba di Tutankhamon, scoperta nel 1922, conteneva una delle statue più celebri di Anubi, raffigurato accovacciato in posizione di guardia sulla cassa contenente i tesori del faraone.
Oggi, Anubi è una delle divinità egizie più rappresentate in musei di tutto il mondo, come il Museo Egizio del Cairo, il British Museum di Londra e il Museo Egizio di Torino, dove è possibile ammirare statue e sarcofagi con incisioni raffiguranti il dio.
Anubi nel Cinema e nelle Serie TV
L’iconografia di Anubi ha influenzato profondamente il mondo del cinema e delle serie TV, diventando spesso un simbolo di mistero e occultismo. Alcune delle sue apparizioni più celebri includono:
- La Mummia (1999-2001) e i suoi sequel, dove Anubi viene rappresentato come una figura legata ai poteri oscuri dell’Antico Egitto.
- Stargate (film e serie TV), dove la sua immagine è reinterpretata in chiave fantascientifica come un’entità extraterrestre associata agli dei egizi.
- Gods of Egypt (2016), in cui Anubi è rappresentato come il dio che sovrintende il giudizio delle anime.
- American Gods, la serie ispirata al romanzo di Neil Gaiman, in cui Anubi (chiamato Mr. Jacquel) assume il ruolo di guida per i defunti in una versione moderna della mitologia egizia.
La sua figura è spesso utilizzata per rappresentare il confine tra vita e morte, conferendogli un’aura di potenza e mistero che lo rende un soggetto perfetto per film e serie TV a tema mitologico e soprannaturale.
Anubi nei Videogiochi e nei Fumetti
Anubi è stato protagonista anche nel mondo dei videogiochi e dei fumetti, dove la sua immagine viene reinterpretata in chiave fantasy o horror. Alcuni esempi di giochi e fumetti dove compare il dio sciacallo:
- Assassin’s Creed Origins: ambientato nell’Antico Egitto, il gioco presenta Anubi come una delle divinità più potenti e include eventi speciali in cui i giocatori devono affrontare un’immagine mistica del dio.
- Smite: un videogioco MOBA in cui Anubi è uno degli dei giocabili, con abilità basate sulla magia e la maledizione dell’aldilà.
- Yu-Gi-Oh!: nella celebre serie di carte collezionabili, diversi mostri e incantesimi si ispirano alla figura di Anubi.
- Marvel e DC Comics: Anubi è stato reinterpretato più volte nei fumetti, apparendo come una divinità legata alla magia e al destino delle anime.
La sua iconografia, con la testa di sciacallo e il corpo umano, lo rende perfetto per rappresentare figure mistiche o divine, mantenendo viva la sua leggenda nella cultura pop.
Anubi e l’Esoterismo: Il Suo Ruolo nell’Occultismo Moderno
L’immagine di Anubi è stata spesso ripresa anche nell’ambito dell’esoterismo e delle pratiche occulte. Alcuni gruppi spirituali e società segrete vedono Anubi come una guida spirituale, un simbolo del passaggio dall’esistenza terrena a quella ultraterrena.
In alcuni riti legati all’occultismo e alla magia egizia, Anubi viene invocato come guardiano delle porte dell’aldilà, rappresentando la protezione e il controllo delle energie del mondo invisibile.
Inoltre, diverse correnti esoteriche associano Anubi alla figura dell’accompagnatore delle anime, simile a Hermes nella mitologia greca o a Caronte nella mitologia romana. Questo legame lo ha reso una figura ricorrente in studi sull’aldilà e sulle esperienze post-mortem.
Anubi e il Suo Impatto nella Spiritualità e nelle Religioni Moderne
L’Evoluzione del Culto di Anubi nel Tempo
Con la fine della religione egizia e l’avvento del cristianesimo, il culto di Anubi scomparve ufficialmente, ma la sua figura non venne mai del tutto dimenticata. La sua associazione con la protezione dei defunti, la giustizia e la transizione tra la vita e la morte continuò a influenzare diverse tradizioni religiose e spirituali.
Nell’Antichità, il suo culto si mescolò con altre divinità simili, come Hermes nella mitologia greca, dando vita alla figura di Hermanubis, che veniva venerato nel contesto del neoplatonismo e dei misteri greco-romani. Con il declino dell’Impero Romano, l’influenza di Anubi si ridusse ulteriormente, ma la sua eredità sopravvisse attraverso simbolismi e riferimenti nei testi esoterici medievali.
Anubi nelle Religioni e nelle Pratiche Esoteriche Contemporanee
Oggi, Anubi è ancora oggetto di venerazione o interesse in alcune pratiche spirituali moderne, in particolare in movimenti legati all’esoterismo, al neopaganesimo e alla Wicca egizia.
Alcuni gruppi neopagani, specialmente quelli che seguono una forma di ricostruzionismo della religione egizia, considerano Anubi come una figura protettiva e una guida per le anime. In questi contesti, il dio viene invocato nei rituali dedicati alla protezione spirituale, alla transizione tra la vita e la morte e alla purificazione interiore.
Tra gli ambiti in cui Anubi è ancora rilevante troviamo:
- Esoterismo egizio: in alcuni testi magici e occulti, Anubi è visto come un simbolo di saggezza e di passaggio tra i mondi.
- Spiritualità new age: viene associato alla crescita personale e alla guida nei momenti di trasformazione.
- Tatuaggi e amuleti: la sua immagine viene spesso utilizzata come simbolo di protezione contro le energie negative.
Alcuni occultisti vedono Anubi come una divinità legata alla giustizia karmica, credendo che possa aiutare a comprendere e bilanciare le azioni passate per raggiungere un maggiore equilibrio interiore.
Il Simbolismo di Anubi nella Filosofia e nella Psicologia Moderna
Il ruolo di Anubi come guida delle anime può essere interpretato anche in senso filosofico e psicologico. La sua funzione di accompagnatore nel viaggio dell’aldilà può essere vista come una metafora del processo di trasformazione e crescita interiore che ogni individuo attraversa nella vita.
Nella psicologia junghiana, ad esempio, Anubi potrebbe essere associato all’archetipo del “Guardiano della Soglia”, una figura che rappresenta la necessità di affrontare le proprie paure e attraversare un processo di cambiamento profondo.
Anubi diventa così un simbolo universale della transizione e del cambiamento, non solo in termini di vita e morte, ma anche nelle fasi cruciali dell’esistenza umana, come la fine di un ciclo e l’inizio di un altro.
Anubi e la Morte: Un Concetto Universale
In molte culture, la morte non è vista come una fine definitiva, ma come un passaggio a un’altra esistenza. Questo concetto è centrale nella spiritualità egizia, dove Anubi era il garante di un viaggio sicuro nell’aldilà.
L’idea che una divinità possa guidare le anime nell’oltretomba esiste in molte religioni:
- Hermes Psicopompo nella mitologia greca.
- San Michele Arcangelo nella tradizione cristiana, che pesa le anime come Anubi.
- Charon (Caronte) nella mitologia greco-romana, che traghetta le anime attraverso il fiume Stige.
- Yama, il signore della morte nelle credenze indiane e buddiste.
Questa somiglianza tra diverse culture dimostra come il concetto di una guida spirituale per i defunti sia un elemento ricorrente nell’immaginario umano, e Anubi ne è uno degli esempi più antichi e affascinanti.
Curiosità e Misteri su Anubi: Miti, Leggende e Scoperte Archeologiche
1. Il Nome Segreto di Anubi: Qual Era il Suo Vero Nome?
Il nome “Anubi” è la traslitterazione greca del termine egizio “Inpw” (pronunciato “Inpu” o “Anpu”). Il significato esatto del nome non è certo, ma potrebbe derivare dalla radice egizia “inp”, che significa “putrefazione” o “decomposizione”, in riferimento al suo ruolo nella mummificazione.
Tuttavia, alcune iscrizioni suggeriscono che Anubi fosse anche conosciuto con titoli segreti, come:
- “Il Primo degli Occidentali” (colui che governa i defunti nell’oltretomba).
- “Signore delle Tombe” (protettore delle necropoli).
- “Colui che Presiede all’Embalming” (dio della mummificazione).
Gli egizi credevano che conoscere il vero nome di un dio desse potere su di lui, motivo per cui il nome segreto di Anubi potrebbe essere stato tramandato solo all’interno dei templi.
2. La Maledizione di Anubi: Mito o Realtà?
Come molte divinità dell’Antico Egitto, anche Anubi è stato associato a leggende sulle maledizioni delle tombe. Alcuni archeologi e studiosi sostengono che la famosa Maledizione del Faraone, che colpì alcuni membri della spedizione di Howard Carter dopo la scoperta della tomba di Tutankhamon, possa essere legata al culto di Anubi.
Nella camera funeraria di alcune tombe egizie sono state trovate iscrizioni che avvertono i profanatori di una punizione divina. Un esempio è il testo scoperto in una tomba a Saqqara:
“Colui che disturberà il sonno dei morti sarà divorato dal guardiano delle tombe”.
Questa figura del “guardiano” è stata spesso associata ad Anubi, e il mito della maledizione ha alimentato numerosi racconti di avventure e film horror.
3. Esistono Templi Segreti Dedicati ad Anubi?
A differenza di altre divinità come Osiride o Ra, Anubi non aveva grandi templi monumentali a lui dedicati, poiché il suo culto era più legato ai riti funerari che alle celebrazioni pubbliche. Tuttavia, gli archeologi hanno scoperto alcune strutture legate al suo culto:
- La Cappella di Anubi a Deir el-Bahari, vicino al Tempio di Hatshepsut, usata per cerimonie legate alla sepoltura reale.
- Un tempio a Cynopolis (El-Qeis), città considerata il principale centro di culto di Anubi.
- Rappresentazioni nei templi di altri dei, come a Karnak, dove Anubi appare tra le divinità dell’aldilà.
La mancanza di templi dedicati esclusivamente ad Anubi ha portato alcuni studiosi a ipotizzare che possano esistere ancora santuari nascosti o non ancora scoperti.
4. Il Ritrovamento della Necropoli di Anubi: Una Scoperta Sensazionale
Nel 2017, una delle scoperte archeologiche più incredibili legate ad Anubi è stata fatta a Saqqara, dove un team di archeologi ha riportato alla luce una necropoli sacra dedicata ai sacerdoti di Anubi.
All’interno del sito sono stati trovati:
- Vasi canopi e sarcofagi decorati con l’immagine di Anubi.
- Maschere funerarie di sciacallo, probabilmente usate nei riti di mummificazione.
- Testi funerari che invocavano la protezione di Anubi per i defunti.
Questa scoperta ha confermato l’importanza del culto di Anubi per le élite sacerdotali e il ruolo chiave del dio nelle pratiche funerarie dell’Antico Egitto.
5. Il Mistero delle Statue di Anubi in Posizione Accovacciata
Una delle rappresentazioni più enigmatiche di Anubi è quella che lo ritrae accovacciato sopra un sarcofago o all’ingresso di una tomba. Questa posizione ha dato origine a diverse interpretazioni:
- Per alcuni, rappresenta il dio in posizione di guardia, pronto a difendere il defunto dagli spiriti maligni.
- Altri sostengono che l’accovacciamento simboleggi il riposo tra un viaggio e l’altro, poiché Anubi era il dio che accompagnava le anime nel loro cammino.
- Una teoria più esoterica collega questa postura a pratiche di meditazione e trance degli antichi sacerdoti egizi, che usavano pose simili durante i riti.
In ogni caso, l’immagine di Anubi accovacciato rimane una delle più potenti e riconoscibili dell’arte egizia.
6. Anubi e il Concetto di “Cane del Destino” nelle Culture Antiche
Il legame tra Anubi e lo sciacallo ha portato a diverse associazioni con il concetto di cane-guida nell’aldilà presente in altre culture. Alcuni esempi:
- Il Dio Xolotl nella mitologia azteca, un cane divino che guidava le anime nel regno dei morti.
- Il mito di Cerbero nella mitologia greca, il cane a tre teste guardiano degli inferi.
- Il ruolo dei cani neri nei racconti folkloristici europei, spesso visti come presagi di morte o spiriti guardiani.
Questo dimostra che l’idea di un cane o sciacallo come protettore delle anime è un tema ricorrente in molte civiltà, e Anubi ne è forse l’esempio più antico.
7. La Teoria di Anubi come Divinità Aliena: Suggestione o Realtà?
Negli ultimi decenni, alcune teorie alternative hanno ipotizzato che Anubi possa essere stato ispirato da incontri con civiltà extraterrestri. Secondo queste teorie:
- La sua iconografia ricorda esseri con tratti animaleschi, simili a quelli descritti in alcune ipotesi sugli “Antichi Astronauti”.
- Il ruolo di Anubi come giudice delle anime potrebbe rappresentare una tecnologia avanzata capace di “leggere” il peso delle azioni di una persona.
- Alcuni geroglifici sarebbero stati interpretati come rappresentazioni di esseri superiori discesi sulla Terra.
Ovviamente, non ci sono prove scientifiche a sostegno di queste ipotesi, ma il fascino di Anubi come figura misteriosa ha alimentato numerose teorie cospirazioniste e narrative fantascientifiche.
Conclusione: I Misteri di Anubi Sono Ancora da Svelare?
Anubi continua a essere una delle divinità più affascinanti e ricche di mistero dell’Antico Egitto. Dalla sua funzione di protettore delle tombe alle sue enigmatiche raffigurazioni, il suo culto ha attraversato i millenni, lasciando tracce nella cultura, nell’arte e nella spiritualità moderna.
Sebbene molte domande su di lui abbiano trovato risposta grazie agli studi archeologici, alcuni aspetti del suo culto rimangono ancora avvolti nel mistero. La ricerca su nuovi reperti e siti archeologici potrebbe un giorno rivelare ulteriori segreti su questa enigmatica divinità.
Chi sa quali altre scoperte ci attendono nei deserti dell’Egitto?
Per approfondire: Scopri su Ombre Antiche le altre divinità della mitologia Egizia