Nella mitologia slava, Veles è una delle divinità più enigmatiche e affascinanti. Considerato il dio del sottosuolo, della magia, della saggezza e della ricchezza, è spesso contrapposto a Perun, il dio del tuono e della guerra. Questo dualismo tra Veles e Perun rappresenta il conflitto tra ordine e caos, cielo e terra, luce e oscurità, un tema ricorrente nella spiritualità slava.
Ma chi era davvero Veles? Quale ruolo aveva nella religione degli antichi slavi e come la sua figura è sopravvissuta nel folklore fino ai giorni nostri?
Le Origini e il Significato di Veles nella Mitologia Slava
La figura di Veles affonda le sue radici nelle più antiche tradizioni degli Slavi, rappresentando una divinità complessa e poliedrica, con caratteristiche che lo rendono unico nel pantheon slavo. Venerato come dio del sottosuolo, della ricchezza, della magia e della conoscenza, Veles è anche associato agli animali, in particolare al serpente, al lupo e al toro, simboli di trasformazione e potere primordiale.
Etimologia del Nome Veles
Il nome Veles potrebbe derivare da diverse radici linguistiche:
- Alcuni studiosi collegano il termine a “vel”, che in slavo antico significa “velo” o “occulto”, sottolineando il legame del dio con il mondo degli spiriti e il mistero.
- Un’altra ipotesi lo riconduce alla parola “volos”, che significa “capelli” o “lana”, facendo riferimento alla sua connessione con il bestiame e la fertilità.
- In alcune teorie indoeuropee, il nome Veles sarebbe affine al termine protoindoeuropeo “wel-“, che significa “morire” o “vedere oltre”, rafforzando l’idea di un dio legato al regno dei morti.
Fonti Antiche e Prime Rappresentazioni di Veles
Nonostante la mitologia slava sia stata tramandata principalmente in forma orale, alcune fonti scritte riportano riferimenti a Veles:
- Il Canto della Schiera di Igor (1187) cita il dio come patrono dei narratori e della saggezza, sottolineando il suo ruolo di guida spirituale.
- Le Cronache degli Slavi Orientali menzionano Veles come avversario di Perun, indicando che fosse considerato un dio del sottosuolo e della magia.
- Alcuni studiosi ipotizzano che Veles fosse originariamente una divinità più antica del pantheon slavo, forse legata alle pratiche sciamaniche e al culto della terra.
Veles e le Connessioni con Altre Tradizioni Mitologiche
La figura di Veles presenta somiglianze con altre divinità indoeuropee, come:
- Loki della mitologia norrena, dio dell’inganno e del caos.
- Hermes della mitologia greca, protettore dei mercanti e delle arti occulte.
- Varuna della tradizione vedica, legato al cosmo, alla saggezza e alle leggi divine.
Queste somiglianze suggeriscono che il culto di Veles fosse radicato in credenze più antiche, condivise da diverse culture indoeuropee.
Veles: Tra Divinità e Spirito Guida
Veles non era solo una divinità del caos e della magia, ma anche un protettore degli animali, dei mercanti e dei viaggiatori, oltre che un ponte tra il mondo dei vivi e il regno dei morti. Questa sua doppia natura lo rende una delle figure più affascinanti della mitologia slava.
Il Conflitto Eterno tra Veles e Perun: Il Mito del Tuono e del Serpente
Uno dei miti più affascinanti della mitologia slava è il conflitto cosmico tra Veles e Perun, un racconto che simboleggia la lotta tra ordine e caos, luce e oscurità, cielo e terra. Questo scontro tra il dio del tuono e il dio del sottosuolo si ripete ciclicamente, riflettendo il naturale equilibrio delle forze nel mondo.
Veles e Perun: Due Opposti in Conflitto
Per capire la loro rivalità, bisogna osservare il loro ruolo nel pantheon slavo:
- Perun, il dio del tuono e della guerra, è la divinità suprema del cielo, associata alla forza, alla giustizia e all’ordine cosmico. Spesso raffigurato con una scure o una spada, è il protettore dei guerrieri e della società organizzata.
- Veles, al contrario, è il dio del sottosuolo, della magia, dell’astuzia e dell’inganno. Vive nei fiumi, nelle foreste e negli inferi, simboleggiando il caos, il cambiamento e la saggezza occulta.
La loro opposizione rappresenta il ciclo della natura: Perun domina il cielo e la pioggia, mentre Veles governa la terra e le acque sotterranee. La lotta tra i due non è solo uno scontro di potere, ma una rappresentazione del ciclo delle stagioni e della fertilità della terra.
Il Mito della Battaglia tra Veles e Perun
Secondo la leggenda, Veles ruba il bestiame di Perun o rapisce sua moglie (a volte rappresentata come la dea Mokosh, simbolo della terra e della fertilità). Questo furto scatena l’ira di Perun, che inizia a scagliare fulmini per colpire Veles, cercandolo ovunque sulla terra.
Veles, maestro della trasformazione, cerca di sfuggire alla furia di Perun mutando continuamente forma:
- Si nasconde sotto forma di serpente nei fiumi e nei laghi.
- Diventa un toro, un lupo o un drago per confondersi tra gli animali della foresta.
- Si rifugia nelle radici degli alberi e nel sottosuolo, cercando protezione nella terra.
Ma Perun non si ferma. Con il suo martello o la sua spada di fulmine, lo colpisce ripetutamente finché Veles, sconfitto, è costretto a restituire il bottino e ritirarsi nel suo regno sotterraneo.
Il Significato della Battaglia: Simbolo del Ciclo Naturale
Il conflitto tra Veles e Perun non è una semplice lotta tra bene e male, ma un mito cosmogonico che rappresenta l’eterno equilibrio tra due forze opposte:
- Il tuono e la pioggia (Perun) contro la siccità e l’astuzia (Veles).
- L’ordine cosmico (il cielo) contro il caos primordiale (la terra e il sottosuolo).
- L’estate e il raccolto (Perun vittorioso) contro l’inverno e la carestia (Veles sconfitto).
Ogni anno, con il ritorno delle piogge e la fine dell’inverno, Perun trionfa su Veles, garantendo la fertilità dei campi e il benessere della comunità. Veles non muore mai completamente, e alla fine dell’anno il ciclo si ripete.
Veles, il Dio Ribelle e il Legame con il Serpente
L’associazione di Veles con il serpente o il drago lo rende simile a molte divinità delle tradizioni indoeuropee, come:
- Tiamat nella mitologia mesopotamica, il caos primordiale sconfitto da Marduk.
- Jörmungandr nella mitologia norrena, il serpente del mondo che si scontra con Thor.
- Typhon nella mitologia greca, il mostro sconfitto da Zeus.
Questi miti hanno una struttura simile: un dio del cielo combatte un essere caotico legato alla terra o al sottosuolo, riflettendo la paura umana nei confronti del disordine e dell’imprevedibilità della natura.
Veles: Protettore dei Mercanti, degli Animali e della Magia
Oltre a essere il dio del sottosuolo e del caos, Veles aveva anche un lato più pratico e benevolo: era considerato il protettore dei mercanti, degli animali e della conoscenza segreta. Questa sua natura complessa lo rendeva una delle divinità più venerate dagli antichi Slavi, specialmente da coloro che cercavano prosperità, saggezza e protezione contro le forze oscure.
Veles e il Commercio: Il Dio degli Scambi e della Ricchezza
Nella società slava, i commercianti giocavano un ruolo fondamentale, viaggiando attraverso foreste, fiumi e steppe per scambiare merci con altre tribù. Per questi viaggiatori, Veles era un protettore essenziale, in quanto controllava sia le strade terrestri (legate agli animali da trasporto) sia quelle fluviali (dove si diceva che Veles abitasse).
Il suo legame con il commercio era così forte che, secondo alcune fonti, il giuramento più sacro tra i mercanti slavi veniva fatto proprio nel suo nome. Rompere un accordo giurato su Veles significava attirare su di sé maledizioni e sfortuna.
Veles e gli Animali: Il Dio del Bestiame e della Natura Selvaggia
Un altro aspetto centrale del culto di Veles era il suo legame con gli animali, sia domestici che selvatici.
- Era il protettore del bestiame, in particolare bovini, cavalli e pecore, essenziali per l’economia delle tribù slave. Il suo nome potrebbe persino derivare dalla parola slava per “lana” (volos), a indicare la sua connessione con la pastorizia.
- Allo stesso tempo, era associato agli animali selvatici, come serpenti, lupi e orsi, che rappresentavano il suo lato caotico e primordiale.
Questa duplice natura faceva sì che Veles fosse sia il protettore che il predatore, una divinità che poteva garantire abbondanza, ma anche scatenare carestie e disastri se non veniva rispettato.
Veles e la Magia: Il Signore della Conoscenza Segreta
Veles era considerato il dio della magia, delle arti divinatorie e della conoscenza proibita. La sua influenza si estendeva su diverse forme di sapere esoterico, rendendolo il patrono degli sciamani, degli stregoni e dei narratori.
- Patrono degli sciamani: Gli antichi sciamani slavi si diceva avessero un legame speciale con Veles, da cui ricevevano visioni e poteri mistici. La capacità di comunicare con gli spiriti e di viaggiare tra i mondi era vista come un dono concesso dal dio.
- Protettore dei narratori e dei poeti: Il suo nome compare nel “Canto della Schiera di Igor”, dove viene invocato come il dio della saggezza e dell’ispirazione. Questo legame con la parola lo accomuna a divinità come Odino nella mitologia norrena o Hermes nella mitologia greca.
- Maestro della metamorfosi: Come divinità capace di trasformarsi in vari animali, Veles rappresentava la conoscenza della mutazione e dell’adattamento, qualità essenziali per chi praticava la magia.
Come veniva venerato Veles? Riti e Tradizioni
Gli Slavi rendevano omaggio a Veles con diversi rituali, spesso legati alla fertilità, alla protezione del bestiame e alla ricerca della saggezza.
- Offerte di latte, miele e grano venivano lasciate nei boschi o vicino ai fiumi, simboli del suo dominio.
- Riti di purificazione venivano celebrati dai pastori per proteggere gli animali dalle malattie e dai predatori.
- Pratiche sciamaniche e oracolari si svolgevano nei templi dedicati a Veles, dove i sacerdoti cercavano di comunicare con gli spiriti attraverso trance e sacrifici simbolici.
Veles, il Guardiano delle Anime e l’Ombra di San Nicola
Con la cristianizzazione delle terre slave, il culto di Veles venne progressivamente trasformato e assimilato in figure cristiane.
- Molti dei suoi attributi vennero trasferiti a San Nicola, il patrono dei mercanti e dei viaggiatori (non a caso, Santa Claus ha origini legate a questa figura).
- In altre tradizioni, Veles divenne un demone o il diavolo stesso, simbolo del caos e della tentazione.
Nonostante la sua demonizzazione, la sua influenza è rimasta forte nel folklore slavo, sopravvivendo in superstizioni, favole e riti ancestrali.
Conclusione: Veles, un Dio di Mille Volti
Il culto di Veles dimostra quanto fosse fondamentale questa divinità per gli antichi Slavi. Era un dio ambivalente, capace di portare sia ricchezza che distruzione, saggezza che inganno, proteggendo i mercanti e gli animali, ma anche nascondendo segreti occulti.
La sua figura non è mai scomparsa del tutto: oggi viene riscoperto nel neopaganesimo slavo, e il suo ruolo di guardiano della conoscenza e della natura selvaggia continua a ispirare artisti, scrittori e appassionati di mitologia.